Il concetto di Eraclito del “panta rhei” (tutto scorre) calza a pennello con la SEO, una branca del web marketing in costante evoluzione che cambia e si trasforma nel tempo. I siti web devono continuamente adeguarsi ai nuovi algoritmi dei motori di ricerca per posizionarsi ai primi posti della serp. Per un sito di successo è necessario rispettare i parametri stabiliti, ma allo stesso tempo bisogna “interpretare” le regole mettendoci qualcosa di personale per distinguersi dai competitor.
Utilizzare determinate parole chiave gettonatissime per specifiche ricerche è necessario, ma per non inflazionarle è opportuno usare delle long tail in modo da superare la concorrenza e fornire informazioni più complete ai lettori. Scopriamo insieme a Scribox.it, agenzia specializzata in content marketing e SEO Copywriting, quali sono i principali parametri da valutare per una strategia SEO di successo.
Innanzitutto le metriche più autorevoli nel settore del SEO marketing sono SeoZoom, MOZ e Majestic.
SeoZoom è una suite italiana per la SEO e utilizza diverse metriche per valutare i siti web ed una delle più importanti è la Zoom Authority (ZA). Si tratta di un requisito che non ha nulla a che vedere con i backlink, ma monitora principalmente le keyword utilizzate e si riferisce alla fiducia verso il dominio, al traffico generato dai motori di ricerca, alla stabilità nella serp ed alle opportunità di crescita. La metrica viene espressa con un valore compreso tra 1 e 100.
MOZ è un tool per la SEO molto apprezzato dagli specialisti, infatti le sue metriche sono tra le più utilizzate e quelle più importanti sono la Domain Authority (DA) e la Page Authority (PA). La Domain Authority valuta l’autorevolezza di un sito web espresso su una scala che va da 0 a 100. Più cresce l’autorevolezza del sito e maggiori sono le probabilità che si piazzi nei primi posti della serp. Sono diversi i fattori che incidono sulla DA come ad esempio l’età del dominio, i backlink in entrata ed il numero di pagine in cui si divide. La PA sostanzialmente svolge lo stesso compito della DA con l’unica differenza che si rivolge ad una singola pagina web. Tale metrica individua l’interesse degli utenti verso la pagina web specifica tramite la valutazione della quantità e della qualità dei link in entrata ed in uscita. Anche la PA si esprime con valori che vanno da un minimo di 0 fino ad un massimo di 100.
L’ultimo tool da analizzare è Majestic, specializzato soprattutto nella valutazione di link in entrata ed in uscita di un sito web. Per raggiungere questo obiettivo il tool utilizza due metriche principali: il Trust Flow (TF) ed il Citation Flow (CF). Il TF misura la qualità dei link esterni presenti in un sito oppure in una pagina e viene espresso su una scala che va da 0 a 100. C’è la possibilità di analizzare domini e singole pagine che possono avere anche un Trust Flow diverso. Il CF misura invece la quantità dei link in entrata provenienti da altri siti o pagine web. Tale valore è direttamente proporzionale al numero di backlink e viene espresso su una scala che va da 0 a 100. Effettuando un rapporto tra TF e CF si ottiene il cosiddetto TF/CF Ratio che fornisce una valutazione complessiva della qualità dei link della pagina. Generalmente se il valore è maggiore o uguale a 0,8 il risultato è positivo, diversamente se il rapporto risulta inferiore a questo dato bisogna lavorare per migliorare alcuni aspetti del sito.
I parametri per valutare lo stato di salute complessivo di un dominio sono piuttosto intuitivi e facili da usare, ma non sono sufficienti poiché al di là delle keyword, dei backlink e della fiducia verso il sito da parte dei motori di ricerca entrano in gioco tanti altri fattori e metriche collegate tra di loro che solo un esperto del settore può comprendere e gestire perfettamente.